Diagnosi precoce tumore al fegato

Fondamentale per la diagnosi precoce è identificare quei soggetti a rischio che sono più esposti all’insorgenza di tumori al fegato. I tumori al fegato possono dividersi in tumori primitivi (che si sviluppano a partire dalle cellule del fegato) e tumori metastatici (si sviluppano nel fegato a partire da cellule di altri tumori).

Sintomi

Il tumore al fegato nelle fasi iniziali non dà alcun segno di sé. Via via che la malattia si diffonde, pero, iniziano a comparire i sintomi specifici.  Essi sono:dolore alla parte superiore dell’addome, l’ingrossamento del ventre, la perdita di peso e di appetito, la nausea, il vomito, la sensazione di sazietà, la stanchezza, l’ittero, la colorazione scura delle urine e la febbre, l’edema agli arti inferiori.

TUMORI PRIMITIVI e METASTATICI

I tumori primitivi più frequenti sono l’epatocarcinoma e il colangiocarcinoma. I pazienti che hanno infezioni croniche da epatite B o C, pazienti cirrotici e pazienti obesi, con fegato steatosico sono i soggetti più a rischio.

I tumori metastatici sono spesso associato allo sviluppo di tumori in altre sedi, come ad esempio al colon, al seno, all’intestino, al pancreas. E’ quindi necessario fare controlli regolari al fegato in tutti i pazienti che sonno stati operati o a cui è stato diagnosticato un tumore in altra sede.

Gli esami di screening in questi pazienti esposti maggiormente al rischio di sviluppare tumori epatici devono essere fatti ogni sei mesi.  Una ecografia del fegato ed esami del sangue specifici per il fegato con i marker tumorali sono necessari. In caso di comparsa di un nodulo sospetto e/o esami del sangue anormali, è necessario eseguire una TAC o risonanza magnetica. In caso di dubbio si può realizzare  una biopsia del nodulo sospetto (prelievo di un frammento del nodulo) per fare diagnosi.

La sopravvivenza dei pazienti con tumore al fegato dipende dalla tempestività con cui viene fatta la diagnosi, perché permette di offrire una terapia adeguata ed efficace.

Interventi

Tutti gli interventi, dalla laparoscopia alla resezione della via biliare.
Duodenocefalopancreasectomia
Intervento chirurgico che reseca in blocco il duodeno, la testa del pancreas e la via biliare.
Resezioni maggiori
Resezione di un emifegato (più di tre segmenti epatici). L’intervento può essere realizzato per via laparotomica, laparoscopica o robotica.
Laparoscopia
Tecnica che permette di vedere ed operare l’interno dell’addome del paziente attraverso uno strumento ottico chiamato laparoscopio.